È una domanda che ricevo molto spesso, perché magari si cerca di contenere i costi e distribuirli nel corso del tempo. Non è del tutto un ragionamento sbagliato, ma bisogna capire quando ne vale la pena e quanto può costare in più.
I ragionamenti a seguire valgono sia per un’appartamento, che per un locale pizzeria, un albergo, un ufficio e così via. Parliamo quindi di beni con una propria identità e ben delimitati fisicamente.
i costi non ammortizzati
Diversi sono i costi che non vengono ammortizzati, se non addirittura pagati più volte a seconda di quante volte si chiede di re-intervenire. Spesso ci si dimentica della loro esistenza, o non si è del tutto consci al riguardo.
gli impianti “domani”: spesso mi si chiede se è possibile pensare al fattore estetico rimandando di qualche anno il rifacimento impianti. Certo che si può, ma è bene sapere che il rifacimento di un impianto comporta la rimozione dei collegamenti esistenti, ovvero tubazioni incassati a parete e pavimento. Per farlo andranno distrutti ogni rivestimento, intonaco e porzione di parete/solaio che occultano l’impianto. Risultato? I soldi spesi pochi anni prima per quel bellissimo parquet o per quel mosaico a parete rischiano di essere stati vani – meglio intervenire una volta e per tutte se possibile.
allestimento cantiere: una voce presente in ogni nuovo intervento che comprende il quadro elettrico di cantiere, l’illuminazione di sicurezza, il trasporto e noleggio di attrezzature, segnaletica, trasporto materiali ecc. Nel caso di cantieri più grandi sono incluse voci per l’installazione di servizio igienico esterno, parapetti e recinzioni, autorizzazioni e canoni per occupazione di suolo pubblico, comunicazione enti ecc. Nella voce sono compresi i costi anche per la rimozione del cantiere stesso.
sopralluoghi/interventi: ogni professionista, in base alle proprie esperienze e al personale modo di gestire i lavori, redige un preventivo che tiene conto del numero di volte che occorrerà andare in cantiere. Dividere i lavori in più “sessioni”, significa effettuare più sopralluoghi che devono essere conteggiati. Allo stesso tempo, fare al contrario più voci in un’unica soluzione, anche se spaventa, in realtà è più conveniente perchè l’impresa può ammortizzare alcune spese, che possono tradursi per voi in uno sconto maggiore.
scontistica materiali: l’ordine simultaneo di più pezzi o grandi quantità può dar diritto a una data scontistica – oltre che riportare un solo costo di spedizione del materiale. Questo accade non solo per materiali edili quali rivestimenti, ma anche nel caso di famosi brand di arredamento.
eventuali pratiche: nel caso di interventi di manutenzione straordinaria (quindi non la sola sostituzione di rivestimenti, tinteggiatura ecc.) occorre presentare una pratica, la sua fine lavori e il finale accatastamento. Due manutenzioni straordinarie in due tempi diversi (molto distanti fra loro, ovviamente) necessitano di due pratiche separate, due accatastamenti separati, due pratiche della sicurezza separate e così via.
un’idea unitaria – il progetto
L’aspetto economico non è l’unico parametro da tenere in mente. È importante tenere sotto controllo anche l’aspetto estetico, per evitare di vanificare gli sforzi fatti.
Mi spiego meglio: quello che garantisce la buona riuscita di un progetto dal punto di vista estetico (fatto salvo che il professionista sia bravo e vi piaccia il suo stile) è che dietro vi sia un’idea unitaria.
Affidare il lavoro in due momenti diversi a due persone differenti, con una sensibilità diversa, è come far scrivere un articolo a quattro mani: potrebbero evidenziarsi dei contrasti, emergere le differenze fra i due diversi modi di lavorare. Potrebbe anche andar bene, se il secondo è in grado di continuare l’idea iniziale (sempre che questa fosse valida) e se non vi sono grandi pretese. Sicuramente non sarebbe la stessa cosa che affidare un testo intero a uno dei due.
Nel caso di un singolo progettista, sapere che gli è accessibile una parte maggiore su cui può intervenire, gli permette di fare delle considerazioni estetiche che sull’effetto finale premiano molto. Vi capita mai di apprezzare che un dato materiale/colore compaia in modo regolare -e non invadente – in più punti della casa? Spesso non sono scelte dettate all’ultimo secondo, ma ben ponderate nell’insieme. Non comunicare in anticipo che si intende intervenire su una data zona, potrebbe pregiudicare il progetto, perché pur di armonizzare l’insieme finale, l’architetto terrebbe come fisso un dato che in realtà state progettando di rimuovere/cambiare.
Un metodo per salvare l’effetto estetico finale – se pensate già di cambiare quasi tutto – potrebbe quindi essere quello di richiedere al professionista un progetto completo, che realizzerete poi in fasi diverse. Bisogna poi essere abbastanza bravi da non essere tentati da acquisti inutili e vincolanti nel corso del tempo, perché è poi facile accontentarsi e vanificare tutto. Una visione globale è utile al cliente finale, perché, non essendo un professionista della materia, per quanto possa amare i luoghi che sta cercando di rinnovare, non riesce ad avere veramente il quadro d’insieme.
tirando le somme: quando conviene
Mi sento di consigliarlo quando si parla di unità diverse, con una loro autonomia, per cui sarebbe comunque necessario un diverso approccio e fisicamente non esistono delle “sovrapposizioni” nel tempo. Ad esempio dei lavori in una casa di campagna, con un giardino annesso e una dependance, non subirebbero molti disagi/perdite se il progetto venisse diviso in tre fasi (residenza, terreno, dependance). Così come una casa-studio su due piani differenti, potrebbe essere gestita anche in due tempi diversi, e così via.
quando lo sconsiglierei
Trovo poco conveniente – se si ha la possibilità di fare altrimenti – intervenire in diversi tempi su locali comunicanti/adiacenti l’uno all’altro, legati insieme da impianti comuni o da un effetto estetico che deve risultare assolutamente omogeneo (come la posa parquet dell’intero appartamento).
Per le finiture infatti è importante ricordare che esistono sempre cambi di produzione, fallimenti, fine scorte o cambio di personale all’interno dell’azienda (ad esempio il posatore di una ditta di parquet)! Per i locali adiacenti invece, vale il principio del sopralluogo/intervento e di intervento agli impianti discusso prima.
Ho tirato delle linee generali per permettere una maggiore consapevolezza, tuttavia consiglio sempre di verificare la strategia d’azione comunicando le proprie esigenze al professionista incaricato. Data l’unicità di ogni progetto, potrebbero esservi delle valutazioni che sfuggono alla mente o di cui non avete tenuto conto.
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