Lo scorso Settembre ho avuto l’onore di essere scelta da Jiajule Kitchen Technologies Co. Ltd come Advisor, per promuovere il confronto di idee e metodi con il mondo occidentale.
Jiajule nasce nel 1994 nel distretto di Guangdong ed è presto diventato uno dei marchi leader di cucine di fascia alta in Cina. Con 12 filiali, un export per oltre 160 Paesi, ha ottenuto più di 100 brevetti per le proprie soluzioni tecnologiche e ha vinto diversi premi e riconoscimenti d’eccellenza.
Ha istituito una Jiajule Business School per preparare i designer alla progettazione degli arredi proposti e un Design and Research Institute a Milano, per ottenere brevetti internazionali.
Per confermare il proprio ruolo di leadership – e affermare una realtà non più solamente locale – nel 2019 ha totalmente ristrutturato la propria società, dando nuova vita al proprio marchio.
Un nuovo organico, il disegno e la produzione di nuove collezioni, un nuovo showroom e un nuovo sito fanno quindi da apripista a mire più ampie, adeguandosi sempre più al mercato globale.
Il disegno di cucine tradizionali lascia spazio a proposte contemporanee e razionali, i riferimenti progettuali attingono a realtà occidentali e viene data ulteriore spinta al miglioramento tecnologico.
Tornando a noi: in occasione del Mid-Autumn Festival (festa tradizionale, molto sentita dalle famiglie cinesi) il team di Jiajule ha organizzato fra Dongguan e Shenzhen una serie di cicli di conferenze e incontri aperti al pubblico. Fra showroom e sedi amministrative, è stato favorito l’incontro dei designer locali dell’azienda con tre designer di respiro internazionale: Shai Kunis (canadese, che ha lavorato per anni con Sidney Arper), Kan Min (da Foshan, ha studiato/lavorato in Europa e collaborato con Samsung) e me.
Oltre a commentare insieme le nuove proposte dell’azienda, comparandole con le proposte attualmente presenti nei mercati di appartenenza, è stata data molta attenzione ai metodi progettuali di ognuno di noi. Non solo come singoli professionisti, ma come portavoce della propria cultura e di un diverso modo di pensare il design.
Per un anno avrò quindi l’occasione di confrontarmi con realtà del tutto differenti dalla nostra, di imparare tanto da uno dei mercati protagonisti del momento e di avvicinare le due culture sperando in nuovi interessanti sviluppi.
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